Melanoma, la prevenzione salva la vita

L'eccessiva esposizione al sole è il più rilevante tra i fattori che espongono al rischio di sviluppare tumori cutanei. Fondamentale evitare le scottature

Ridurre il rischio di sviluppare un tumore della pelle è possibile, facendo attenzione a non esporsi eccessivamente alla luce solare, specialmente evitando le scottature. La forma più pericolosa di cancro cutaneo è rappresentata dal melanoma, una neoplasia che si forma a partire da quelli che, almeno inizialmente, possono avere l’aspetto di normali nei. Bussola Sanità ha chiesto a Giuseppe Grasso, dermatologo e membro del direttivo di Roma della Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) del Lazio quali siano i capisaldi della prevenzione.

Si inizia con una visita dallo specialista. Come è buona norma fare nell’ambito del controllo di altre forme di tumore, come quella del colon o della mammella, è bene che le persone si facciano visitare periodicamente dallo specialista. “Nel campo della dermatologia – ha spiegato il dottor Grasso – è saggio che le persone si facciano visitare almeno una volta dopo aver compiuto i 25 anni di età.



Questa visita sarà presa come punto di riferimento per stabilire la frequenza dei controlli successivi, in funzione del fototipo (il colore della carnagione) e dell’aspetto dei nei. In questo modo il dermatologo potrà indicare alla persona se tornare a visita dopo un anno o se indirizzare il paziente verso ulteriori analisi”.

L’ABC..DE della prevenzione. Avere consapevolezza dello stato dei propri nei, può dare la possibilità alla persona di diventare la sentinella della propria pelle. “La prevenzione – ha aggiunto Grasso – passa anche dall’osservazione del proprio corpo. I parametri da prendere in considerazione sono riassunti dalle prime cinque lettere dell’alfabeto. La ‘A’ indica l’aspetto del neo che deve essere simmetrico, la ‘B’ si riferisce ai bordi che devono essere regolari e non frastagliati, la ‘C’ al colore, che deve essere omogeneo (qualunque sia il colore), la ‘D’ alla dimensione, che non deve superare i sei millimetri e rimanere costante nel tempo, la ‘E’, corrisponde a evoluzione e raccomanda, nel caso il neo manifesti una variazione dei parametri ABCD, di recarsi prima possibile da un dermatologo che deciderà come procedere”.

Evitare attentamente lo scottature, fin dall’infanzia.A livello statistico non esistono sostanziali differenze nel rischio di partenza di sviluppare un melanoma tra le persone con pelle chiara o scura, in quanto il melanoma può presentarsi in ogni caso. “Il vero fattore discriminante – ha aggiunto Grasso – va identificato nella intensità dell’esposizione al sole nell’arco della vita e, soprattutto, nella frequenza con cui la persona va incontro a ustioni solari. Il melanoma, infatti, si manifesta con maggiore incidenza nelle persone che si scottano violentemente e in molti anni successivi, in quanto esiste un effetto accumulo dei danni a carico della pelle”.  



“In questo senso – ha spiegato ancora Grasso – le persone con pelle chiara sono svantaggiate perché per loro è più facile andare incontro a ustioni solari. In ogni caso, va evitato in ogni modo che scottature avvengano, soprattutto a partire dall’infanzia, perché è provato che le zone della pelle scottate in età pediatrica sono più soggette allo sviluppo di melanomi”.

Attenzione anche alla familiarità. Un fattore di rischio non prevenibile è invece quello della familiarità e alla genetica. La letteratura scientifica indica che le persone che hanno avuto un parente stretto (genitore o fratello) colpito dal melanoma, presenta un indice di rischio più alto rispetto alla popolazione generale. “Questi pazienti – ha concluso il dottor Grasso – devono farsi visitare con maggiore frequenza e porre un’attenzione più alta alla propria pelle e, soprattutto, esporsi al sole con cautela e applicando sulla proprio corpo creme solari ad alto indice di protezione”.  

@gianlucacasponi

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