Importante una dieta corretta. Gli specialisti riuniti negli Stati Uniti, inoltre, hanno sottolineato il fatto che per mantenere il fisico, e soprattutto il cervello, in salute è fondamentale introdurre con la dieta tutti i nutrienti necessari, evitando alcuni eccessi. Le linee guida, infatti, consigliano la riduzione del consumo di carne rossa (contenente grassi saturi e trans-insaturi) e il contemporaneo aumento dell’introduzione di vegetali come spinaci o altri a foglia larga. Questi contengono buone quantità di vitamina E, sostanza in grado di rallentare i processi degenerativi a carico dei neuroni. Anche vitamine del gruppo B6 e B12 hanno mostrato di migliorare la capacità cognitive ma in questo caso esiste un rovescio della medaglia. Le persone che siano risultate positive al test C4D, devono fare attenzione al consumo dei cibi che li contengono. “A meno di indicazioni specifiche del medico curante (per problemi di anemia, ad esempio), questi complessi multivitaminici – ha continuato la ricercatrice – sono dannosi e lo diventano ancor più se assunti congiuntamente a cibi ad alto contenuto di rame, come il fegato, i frutti di mare, le ostriche e le cozze, che andrebbero quindi consumati da queste persone in quantità moderate”.
"Resta fermo il fatto – ha concluso Rosanna Squitti – che è sempre opportuno farsi seguire da un medico o un nutrizionista che darà le indicazioni specifiche per ogni caso. Anche l'esercizio fisico compare tra le linee guida: fare attività fisica per 40 minuti al giorno aumenta il trofismo dei neuroni, ovvero la loro capacità di resistere ad eventi di degenerazione scatenate da alcune malattie come appunto l'Alzheimer”".@gianlucacasponi
Se vuoi ricevere gli aggiornamenti su Bussola Sanità seguici su Facebook e Twitter o iscriviti alla newsletter usando il box nella colonna di destra