Esistono alcune gravi criticità. In alcuni passaggi, secondo il parere di Maria Corongiu, il testo avrebbe bisogno di revisioni più profonde. “Nel caso dell’articolo 44 – ha affermato il vicesegretario della Fimmg – sono profondamente in disaccordo con l’eliminazione di tutti i paletti che limitavano la possibilità di praticare la fecondazione assistita sulle donne in età avanzata già andate naturalmente incontro alla menopausa, oppure su donne che volesse ‘affittare’ il proprio utero per portare avanti gravidanze surrogate. Non meno criticabile è l’assenza in questo nuovo testo del riferimento al divieto di praticare la procreazione medicalmente assistita su donne il cui partner sia deceduto”.
Dichiarazioni anticipate di volontà. In alcuni passaggi, il testo approvato dalla Fnomceo contiene elementi che anticipano o integrano abbondantemente, l’impianto normativo ordinario dello Stato. “L’articolo 38 – ha commentato Corongiu – era già presente nel vecchio testo ma nel nuovo è stato ulteriormente ampliato per indicare al medico come procedere nel caso il paziente stabilisca anticipatamente quali terapie ricevere e quali trattamenti sospendere in scenari clinici estremi, quelli che tipicamente si riscontrano nell’ultima parte della vita delle persone. Anche in questo caso non comprendo il motivo che ha portato la Fnomceo ad anticipare lo Stato introducendo nel nuovo Codice deontologico norme su questa materia. Dal mio punto di vista, atti regolatori come questi dovrebbe restare prerogativa del Governo e dei suoi organi legislativi”.
Medicina potenziativa ed estetica. Il nuovo codice deontologico, all’interno dell’articolo 76, ha introdotto alcune indicazioni che dovranno essere utili ai medici che dovessero ricevere richieste di “interventi medici finalizzati al potenziamento delle fisiologiche capacità psico-fisiche dell’individuo”. “Anche in questo caso – ha aggiunto il vicesegretario della Fimmg del Lazio – non è ben chiaro il motivo che ha portato la Fnomceo a introdurre delle regole che, di nuovo, non trovano riscontro nell’impianto legislativo nazionale. Trovo che si tratti di una anticipazione eccessiva dei tempi”.
@gianlucacasponi
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