La visita fiscale: come funziona e quali sono gli obblighi per i lavoratori
La richiesta di accertamento sulla salute dei dipendenti assenti parte dal datore. Il medico legale visita in casa il malato in orari stabiliti dalla legge
La visita fiscale è un accertamento a cui vengono sottoposti i lavoratori che si siano assentati per motivi di salute dalla propria attività.
La richiesta di visita fiscale viene fatta dal datore di lavoro all’Ufficio Visite Fiscali della Medicina Legale competente per distretto territoriale, oppure dall’Inps o dalla Asl.
Il documento con la domanda di controllo deve contenere:
· il nome e l’indirizzodella ditta o dell’ente pubblico o privato completo di partita IVA o Codice Fiscale;
· nome e cognome del lavoratore;
· indirizzo di residenza o domicilio del lavoratore;
· la fascia oraria di reperibilità, se è diversa da quella indicata dalla legge, e cioè dalle ore 09:00 alle 13:00 e dalle 15.00 alle 18:00 tutti i giorni, inclusi i festivi per i dipendenti pubblici; dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 17:00 alle 19:00 per i dipendenti privati, inclusi i giorni non lavorativi.
Sono esclusi dall’obbligo di rispettare questa fascia oraria di reperibilità:
· chi malattie gravi e che debbano sottoporsi a terapie salvavita;
· chi abbia subito infortuni sul lavoro;
· tutti quelli che abbiano una malattia per le quali è stata riconosciuta una causa di servizio ;
· gli invalidi la cui condizione sia già riconosciuta e certificata.
Se il lavoratore non è trovato a casa negli orari indicati dal medico legale per la visita fiscale, riceverà una comunicazione con invito a recarsi presso la Asl all’ora e nel giorno indicato dal medico legale.
Compito del medico legale è di esaminare la documentazione clinica del paziente per confermare o meno la prognosi del medico curante. Solo in caso di dubbio o in presenza di patologie specifiche il medico legale può richiedere visite specialistiche.
In questo caso, la segreteria dell’Ufficio Visite Fiscali invierà, al termine della visita, al datore di lavoro la parte del certificato che contiene i dati del lavoratore e il periodo di astensione dal lavoro riconosciuto, non specificando la diagnosi e l’esame specifico a cui dovrà sottoporsi.