Rieti, al via il progetto "Oltre il Rugby" per gli ospiti della REMS

Presentato un nuovo progetto terapeutico-riabilitativo dedicato ai pazienti ospiti della struttura

“Oltre il Rugby” è il progetto terapeutico-riabilitativo rivolto ai pazienti della Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) di Rieti e presentato il 17 ottobre scorso dalla Asl di Rieti e dall’Associazione “ASD Young Rieti Rugby Club” di Colli sul Velino (Rieti).

Il progetto si fonda sulle proprietà benefiche dello sport di squadra, che veicola valori di solidarietà, rispetto e cura del proprio corpo, di sé stessi e degli altri. Il gruppo-squadra, inoltre, è fondamentale per il recupero delle capacità di regolare le emozioni e stare in relazione. In aggiunta a questi aspetti, il gioco stimola la creatività e altre funzioni cognitive complesse, senza tralasciare il divertimento. 

Alla presentazione del progetto erano presenti, con il personale sanitario e gli ospiti della struttura, il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo, il Direttore Sanitario aziendale Assunta De Luca, il presidente della società sportiva Sergio Pelagalli e il responsabile del progetto sportivo Euclide Speranza, Maurizio Amedei presidente Regionale della FIR (Comitato regionale Lazio) e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Rieti Giovanna Palomba che ha portato i saluti del Sindaco e ricordato l’importanza di tali progetti per l’inclusione e l’integrazione socio-sanitaria, con un alto valore terapeutico e riabilitativo.      

 

PROGETTO TERAPEUTICO-RIABILITATIVO DI “RUGBY INTEGRATO”

Il progetto “Oltre il rugby” rientra tra le attività terapeutico-riabilitative della struttura che ospita persone affette da un disturbo psichiatrico e autrici di un reato commesso in condizione d’incapacità di intendere e di volere. 

"Lo sport supera le barriere e, oltre ad essere un diritto per tutti, è una straordinaria opportunità di crescita perché significa mettere in atto il rispetto delle regole, di sé, degli altri, vissute non come limite alla propria libertà individuale ma come autentico valore di condivisione e di tolleranza – ha spiegato il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo.  

“Attraverso la pratica del rugby integrato, si vuole raggiungere un obiettivo alto: la salute, la lotta alla dipendenza e la ristrutturazione di un legame profondo con sé stessi e con gli altri. Per dirla con il linguaggio del rugby, l’augurio è quello di poter restituire un “terzo tempo” alla vita dei pazienti ospiti – hanno concluso il presidente, il responsabile del progetto sportivo dell’Associazione ASD Young Rieti Rugby Club e il presidente regionale del FIR”.

Il progetto andrà ad integrarsi alle numerose attività terapeutiche, riabilitative e risocializzanti già avviate all’interno della REMS di Rieti, tra cui il laboratorio di teatro in collaborazione con ArteStudio, la scuola attraverso l’attivazione del protocollo d’intesa con il CPIA6 del Lazio e, sempre legato al tema dello sport, il progetto “Lo sport entra nelle carceri” promosso in collaborazione con il CONI.