Asl di Rieti, presentato il nuovo Piano Territoriale da 15,3 milioni
A finanziare gli interventi è la Regione Lazio: grazie ai fondi del PNRR aumenteranno i presidi sanitari sul territorio provinciale: 4 Centrali Operative Territoriale, 7 Case della Comunità, 2 Ospedali di comunità
Un piano da 15,3 milioni per il servizio sanitario territoriale di Rieti. Una riorganizzazione finanziata dalla Regione Lazio, che prevede l’attivazione di 4 Centrali Operative Territoriali, 7 Case della Comunità, 2 Ospedali di comunità e il rafforzamento tecnologico della rete sanitaria e socio sanitaria.
Gli interventi previsti sono stati presentati questa mattina dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e dal Direttore Generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo.
I fondi del piano di riorganizzazione sono quelli pianificati per i primi investimenti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e del piano nazionale investimenti complementari al PNRR nella provincia di Rieti. Questo investimento rientra nel più ampio piano riorganizzativo della sanità laziale che vede impegnati 700 milioni di euro fino al 2026.
VERSO UN NUOVO SISTEMA SANITARIO TERRITORIALE
Il territorio della provincia di Rieti si trasformerà in una porta di accesso alle cure e in un perno attorno al quale costruire risposte adeguate ai bisogni di salute della comunità.
Grazie ai fondi del PNRR si moltiplicheranno i presìdi sanitari sul territorio. Infatti, con le Case e gli Ospedali di Comunità sarà più immediata la risposta ai bisogni di cura. Inoltre, l’ampliamento e l’ammodernamento del parco tecnologico, anche in virtù dell’acquisto di otto nuove apparecchiature di ultima generazione, migliorerà la qualità delle cure negli ospedali e permetterà di aumentare il numero di esami che possono essere effettuati. Infine, l’imponente piano di edilizia sanitaria contribuirà a rendere le strutture sanitarie migliori e più sicure.
Si va delineando una completa riorganizzazione delle strutture sanitarie intermedie e delle reti territoriali in una logica di prossimità, multidisciplinarietà e multi-professionalità.
UNA NUOVA RETE TERRITORIALE
Con il PNRR, e grazie gli altri fondi che la Regione Lazio ha investito negli ultimi 9 anni, si completerà la nuova rete territoriale, per dare vita a una sempre più forte ed efficace integrazione con la rete ospedaliera aziendale attraverso la presenza di strutture intermedie e tecnologie avanzate in grado di rispondere ad ogni esigenza di cura.
Le Case della Comunità sono strutture sanitarie territoriali, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare (tipo Case della Salute). Il cittadino può trovarvi tutti i servizi sanitari di base, il Medico di Medicina Generale e il Pediatria, gli specialisti ambulatoriali e altri professionisti (logopedisti, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione).
Le Centrali Operative Territoriali (COT) sono hub tecnologicamente avanzati per la presa in carico del cittadino e per il raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.
Gli Ospedali di Comunità sono strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica. Sono strutture intermedie tra la rete territoriale e l’ospedale, di norma dotati di 20 posti letto (che al massimo possono diventare 40) e a gestione prevalentemente infermieristica.
“Si apre una nuova grande sfida che ora dobbiamo vincere tutti insieme facendo squadra e portando giustizia. Una stagione di investimenti che ci permette di costruire una nuova sanità che guarda ai bisogni delle persone e dei territori. Nuovi ospedali, ma anche sanità del territorio e nuove tecnologie per una offerta di prossimità che permetterà alle persone di percepire un reale cambio di passo”, ha commentato l’Assessore D’Amato.
“Il Piano che abbiamo presentato oggi è lo strumento più adeguato per guidare l’innovazione e la riorganizzazione delle cure sul nostro territorio – spiega Marinella D’Innocenzo. È uno sguardo verso il futuro, con un progetto innovativo in grado di creare le condizioni per rendere attrattivi e pienamente efficaci i servizi sanitari e socio sanitari, rispondendo ai bisogni legati alle fragilità e cronicità, ma anche alle acuzie e alla gestione delle patologie a media e bassa complessità: tutto ciò significa accorciare le distanze per rendere l’assistenza sanitaria e socio sanitaria realmente di prossimità, vicina ai cittadini e ai loro bisogni soprattutto in un territorio fragile come il reatino”.