Asl di Rieti in Cifre, giornata di studio sulle attività di tutela della salute
Presentati i dati dei primi due anni di mandato del Dg della Asl di Rieti, D'Innocenzo. All'evento presenti l'Assessore regionale alla Sanità, D'Amato e al Lavoro, Di Berardino
Più assistenza territoriale, maggiore centralità della persona, integrazione ospedale - territorio, nuove e più strette collaborazioni tra medici di famiglia, specialisti, infermieri e area sociale, mondo dell’Associazionismo, parti sociali e Istituzioni. Al centro dell’evento “L’Azienda in Cifre”, giornata di studio per conoscere le attività di tutela della salute della Asl di Rieti, che si è svolto giovedì 25 luglio presso l’Aula Magna della Asl di Rieti in via del Terminillo, anche i progetti sulla prevenzione e le cure, con percorsi mirati per le persone affette da poli-patologie, che in Provincia di Rieti raggiungono il 7,3%, la percentuale più alta del Lazio.
Alla giornata di studio hanno partecipato l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato e l’Assessore al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e diritto allo Studio universitario, Politiche per la ricostruzione Claudio Di Berardino.
SANITÀ ACCESSIBILE E INNOVAZIONE NEL MIGLIORAMENTO CONTINUO
“Costruire un’Azienda equa, accessibile a tutti, pronta a dare risposte appropriate in particolare a persone anziane disabili e non autosufficienti, per garantire la qualità e la sicurezza delle cure”, è il messaggio principale lanciato dal Direttore Generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo.
“Lo sforzo della Regione Lazio in questi anni, ha dichiarato l’assessore Alessio D’Amato, è stato quello di far tornare la sanità pubblica del Lazio accessibile e funzionale alle esigenze dei cittadini, migliorando anche il lavoro dei professionisti del settore. In particolare, la Provincia di Rieti riveste un ruolo molto importante e a tutto il territorio stiamo dedicando molta attenzione”.
Oltre alla ricostruzione dell’ospedale di Amatrice, l’investimento principale è il progetto di costruzione di nuovo ospedale per la Provincia. Come ha sottolineato D’Amato: “È in corso la rimodulazione dei fondi per nuovi investimenti in edilizia sanitaria con la previsione di un finanziamento di 189 milioni di euro da destinare al nuovo ospedale di Rieti. Si tratta dell’intervento di edilizia sanitaria più sostanzioso fatto nella regione, in una provincia che in questi anni ha dovuto affrontare momenti molto difficili e che è sempre stata al centro di politiche di ricostruzione e rinascita".
Il Direttore Generale D’Innocenzo, ha posto l’accento anche sugli aspetti da migliorare. “Dobbiamo fare di più e meglio quello che già sappiamo fare, riducendo la mobilità passiva, lavorando per garantire maggiore centralità della persona attraverso l’umanizzazione delle cure, aumentando l’integrazione multidisciplinare e socio-sanitaria”.
Nell’ultimo biennio la Asl di Rieti si è trasformata, uscendo dal blocco delle assunzioni e dal tunnel del precariato, assumendo a tempo determinato e indeterminato 260 professionisti. La Asl punta a una maggiore integrazione ospedale-territorio, attraverso “un modello innovativo di ospedale, più integrato con la rete territoriale, spingendo su una maggiore appropriatezza dei ricoveri: perché fare buona sanità significa usare meglio l’ospedale. E per il territorio le parole d’ordine sono: decentramento e prossimità dei servizi di base, in grado di garantire più accessibilità, fruibilità, maggiore vicinanza ai cittadini, per rispondere alle vulnerabilità e fragilità. La sfida che ci aspetta – ha dichiarato D’Innocenzo – è creare il giusto equilibrio tra intensità delle cure ed estensività assistenziale, puntando sulle persone, fuori e dentro l’Azienda”.
POPOLAZIONE REATINA E SANITÀ NEL TERRITORIO
La Provincia di Rieti, la più piccola del Lazio, costituita da molti comuni con una scarsa densità abitativa, ha un elevato indice di vecchiaia (il 25% della popolazione reatina è over 65, in costante aumento, +8% nel 2018): il rapporto è di 219 anziani ogni 100 giovani (di età inferiore uguale ai 14 anni). Altri elementi che concorrono a delineare il quadro socio-sanitario della provincia reatina, sono: il più basso indice di natalità del Lazio (5,9% vs 7,2% del Lazio e 7,3% della media nazionale) e la diminuzione della mortalità (dal 12,8% nel 2016 all’11,2% nel 2018).
Lo scenario di cui tenere conto, nell’interpretazione dei dati, è quello di una popolazione anziana, multicronica, con elevato disagio socio-economico e frammentata sul territorio. Pertanto, l’età avanzata e la cronicità determinano una maggiore domanda di cura. Ad esempio, se un giovane utilizza l’Ospedale mezza giornata l’anno, un anziano lo utilizza per oltre 3 giornate, è stato precisato durante i lavori. “Per la Asl di Rieti è necessario superare il concetto di posto letto e di ricovero come indicatore di salute del Sistema Sanitario”, ha sottolineato nel suo intervento il Direttore Generale della Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo. Ripercorrendo i suoi primi due anni alla guida dell’Azienda Sanitaria di Rieti, tra i dati positivi dell’ultimo biennio, si è soffermata sulla riduzione dei ricoveri (-5,86%) nel corso del 2017 e 2018, a favore di una maggiore assistenza sul territorio, con l’obiettivo di garantire risposte ai bisogni di salute di tutti.