Artriti, con la diagnosi precoce la gravidanza è possibile

Le artriti colpiscono soprattutto le donne. Nella "Early Arthritis Clinic" del Policlinico Umberto I di Roma è attivo un percorso di presa in carico totale.
Una gravidanza senza rischi è possibile

Le artriti sono un gruppo di malattie sistemiche che colpiscono prevalentemente le articolazioni, ma anche altri organi e apparati. Nonostante i grandi progressi dell’ultimo ventennio, non esiste ad oggi una terapia che consenta una guarigione completa ma, quanto prima viene attivato il trattamento, tanto più facile è curarle. In linea generale, le artriti decorrono con il dolore e tutte possono, se non trattate, portare a disabilità.

La Prof.ssa Manuela Di Franco, reumatologa e Responsabile dell’Early Arthritis Clinic del Policlinico Umberto I - Sapienza di Roma, un ambulatorio dedicato alla diagnosi precoce delle artriti, ha illustrato a Policlinico News le possibilità di diagnosi e terapia, parlando anche dell’importanza di programmare una gravidanza per le donne affette da artriti.

 

ARTRITE, UNA PATOLOGIA A PREVALENZA FEMMINILE

“Per artriti – specifica la Prof.ssa Di Franco – in genere si intende l’artrite reumatoide – sicuramente la più importante e quella in cui ci sono stati grandi progressi da un punto di vista anche di biomarkers di laboratorio - ma c’è anche l’artrite psoriasica, le artriti reattive, le spondiloartriti”.

Particolare attenzione viene posta alle donne giovani, colpite molto più degli uomini dalla patologia artritica che, se non trattata tempestivamente, può compromettere la funzione riproduttiva.

I farmaci innovatori, tra cui i farmaci biotecnologici, permettono di intervenire in modo efficace sulla disabilità determinate dalle artriti.

 

ARTRITE REUMATOIDE

L’artrite reumatoide colpisce:

  • soprattutto le donne,  il rapporto è 4:1 nelle donne rispetto agli uomini

  • una fascia di età in particolare, il picco è tra i 40 e i 60 anni, ma sono affetti sia soggetti in età giovanile che più avanzata

  • la donna spesso nel pieno delle sue attività, attività lavorative ma anche attività familiari

In alcune donne con patogenesi autoimmune, come l’artrite reumatoide, è possibile evidenziare degli autoanticorpi; tra questi anticorpi c'è il fattore reumatoide che è ben noto da tempo, ma anche, oramai già da diversi anni, gli anticorpi antipeptidi citoglinati, così detti anti CCP che sono più specifici del fattore reumatoide.

Per l’artrite psoriasica e le spondilo artriti, non si hanno ancora dei neo-markers di laboratorio, ma tutte queste artriti si manifestano con l’infiammazione.

 

PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO PER LA DIAGNOSI PRECOCE

L’ambulatorio dell’Early Arthritis Clinic del Policlinico Umberto I - Sapienza di Roma, dedicato alla diagnosi precoce delle artriti, si rivolge alle donna in particolare per salvaguardare la fertilità.

La diagnosi tempestiva è essenziale per valutare la malattia, spiega l’esperta: “Questo ambulatorio, su indicazione del medico curante, con il quale abbiamo avviato una collaborazione già da diversi anni, vede la paziente o anche ovviamente il paziente, nell’arco di massimo due settimane, proprio per accelerare i tempi nella diagnosi. Si fa un percorso diagnostico che è costituito da esami di laboratorio e anche esami strumentali, come l’ecografia articolare che è un esame molto importante da un punto di vista di valutazione della malattia e che effettuiamo nella nostra struttura”.

I ricercatori dell’Early Arthritis Clinic, oltre ad occuparsi del problema dell’aderenza terapeutica per il miglioramento del trattamento e degli studi di laboratorio sulla patogenesi, pongono anche attenzione al miglioramento della gestione clinica dei pazienti.

“Come gruppo di ricerca della Sapienza stiamo puntando l’attenzione all’aspetto clinico del ‘tight control’, cioè monitoraggio a stretto giro, per valutare i tempi di controllo dei pazienti, cioè quanto ravvicinato deve essere il controllo del paziente, per valutare se quelli che controlliamo più spesso vanno meglio di quelli che noi vediamo meno spesso. Tutto questo per prevenire la progressione del danno articolare”, ha precisato la Prof.ssa Di Franco.

Dopo l’effettuazione della diagnosi, si inizia la terapia presso il Centro del Policlinico Umberto I, come da protocolli internazionali. Il paziente è al centro del percorso di cura attraverso una terapia personalizzata, specifica per il singolo paziente.

 

ARTRITI E GRAVIDANZA

Una donna affetta da artriti può comunque portare a termine una gravidanza, dice l’esperta, “ma deve però essere programmata in un momento in cui la malattia è in una fase di remissione, e noi oggi abbiamo gli strumenti per sapere se la malattia è attiva o non è attiva, quindi in un momento di remissione”.

“Una buona parte delle artriti reumatoidi in gravidanza tende a migliorare, ma ci sono anche delle forme di artrite reumatoide che in gravidanza non migliorano e, in ogni caso, in generale l’artrite reumatoide che può tra l’altro insorgere più frequentemente in soggetti predisposti proprio dopo una gravidanza, peggiora dopo il parto”.

Con la ripresa della malattia, il momento più difficile per le neomamme è il post partum perché “la mamma può trovarsi in difficoltà ad accudire il bambino, ad esempio per le mani e i polsi un po’ edematosi avrà un difficoltà a tenerlo in braccio o a cambiarlo". Nel reparto di Ostetricia del Policlinico Umberto I vengono seguite circa 300 donne e in esse, dalla prima diagnosi, è stato riscontrato un livello di remissione molto elevato e diverse gravidanze concluse con esito positivo.

 

MATERIALI INFORMATIVI PER PAZIENTI E MEDICI

La Prof.ssa Di Franco, come altri medici della UOC di Reumatologia, diretta dal Prof. Guido Valesini, ha partecipato con il Gruppo di medicina di genere della Società Italiana di Reumatologia (SIR) di cui è membro, all’elaborazione di brochure informative sulle malattie reumatiche.

Particolare attenzione è stata dedicata alle donne che desiderano avere figli, attraverso informazioni e indicazioni sui farmaci che possono essere assunti in gravidanza, qualora la malattia dovesse peggiorare o comunque non essere silente; tra cui anche i farmaci biotecnologici. Inoltre, viene spiegato tutto quello che è necessario sapere dal concepimento all’accudimento del bambino.

Un secondo livello informativo è rivolto ai medici per la gestione farmacologica anche per le altre malattie autoimmuni. È importante sapere che il bambino non eredita la patologia della mamma: il bambino nasce sano, più o meno nella stessa percentuale che da una donna senza la malattia.

 

Contatti per appuntamenti o informazioni: arthritissapienza@gmail.com , Ambulatorio prenotazioni 06 49974685, D.H. 06 49974669