Vacanze in montagna: i consigli dell'esperto
L'alta quota ha un effetto rilassante e benefico, tranne per alcuni soggetti, come i cardiopatici. Il Prof. Fabio Ferrante lo spiega a Policlinico News
Con il migliorare delle giornate, sono sempre di più gli Italiani che scelgono di trascorrere weekend e festività in montagna. Un'attività che porta notevoli benefici per il nostro organismo, ma altitudini elevate comportano anche un impegno importante per il nostro equilibrio omeostatico.
Ecco quattro riflessioni comuni che il Prof. Fabio Ferrante, Dirigente Medico I Livello I Divisione di Cardiologia, Policlinico Umberto 1 Roma, ha fatto a Policlinico News.
1) Vacanza ad un'altitudine di 3000 metri anche senza preparazione.
Cattiva idea. A causa delle differenti condizioni climatiche e della minore quantità di ossigeno, "il corpo ha bisogno di adattamento: più si sale in quota e più si avverte. - spiega Prof. Ferrante - Dopo 2-3 giorni il fisico, in un certo senso, resetta tutte le sue funzioni omeostatiche ad una nuova situazione".
2) La montagna ha un effetto rilassante. Vero o falso?
"Vero, -continua il professore, legandosi alle condizioni di cui abbiamo parlato ed evidenziandone gli aspetti positivi - è fisiologico. In montagna, salendo in altitudine, si riduce la quantità di ossigeno nell'aria che respiriamo."
Ciò che avviene è che già intorno agli 800/1000 metri. l'ossigeno sciolto nel nostro sangue scende fino al 10-15%. È questo ciò che ci da una sensazione di rilassatezza.
3) La montagna è sempre adatta a tutti.
Falso. Mal di testa, nausea, irritabilità e scarso appetito sono causati da uno dei disturbi più comini è il cosiddetto "mal di montagna" che, di solito, si manifesta entro le 12 ore dal arrivo e peggiora dormendo in alta quota.
"Le altitudini sopra i 2000 metri sono da sconsigliare a cardiopatici, ovviamente dipende dal tipo di cardiopatia, bambini piccoli e donne in gravidanza. Anche gli anziani devono prestare attenzione alla propria salute".
4) Bere più alcolici aiuta a combattere il freddo.
Falso. Non se ne vogliano i cani sanbernardo, ma gli alcolici, al contrario della sensazione che possono dare nell'immediato, favoriscono congelamento e mal di montagna.
"Le abitudini alimentari sono molto importanti e, soprattutto, chi soffre di patologie preesistenti deve prestare attenzione alla propria dieta, ma anche agli alcolici". Conclude il professore.