La rivoluzione delle Malattie croniche in Lombardia
Con il "Riordino della rete di offerta e modalità di presa in carico dei pazienti cronici e/o fragili" prende forma il ruolo del "Gestore": saranno cooperative di medici o strutture sociosanitarie accreditate
La Regione Lombardia sfrutta l'esperienza della sperimentazione dei CREG (Chronic Related Group) e lancia un nuovo modello innovativo di presa in carico di pazienti affetti da malattie croniche. La svolta è stata annunciata ufficialmente il 28 giugno 2017 a Milano, in occasione della una conferenza stampa di presentazione del “Riordino della rete di offerta e modalità di presa in carico dei pazienti cronici e/o fragili”.
“Un modello unico in Italia che migliorerà la qualità della vita ai cittadini lombardi garantendo nel contempo una maggiore appropriatezza”: è la definizione del modello offerta da Giulio Gallera, l'assessore al Welfare della Lombardia. Tra le principali novità del modello di presa in carico dei pazienti cronici è stata ampliata la definizione del ruolo del Gestore, ovvero colui che sarà incaricato di garantire una maggiore aderenza alle cure del malato affetto da una o più malattie croniche.
Con l'adozione del provvedimento potranno infatti diventare gestori le strutture sanitare e sociosanitarie accreditate e a contratto con il Sistema sanitario lombardo, oltre alle cooperative di medici di Medicina generale.
UN MODELLO INNOVATIVO DI PRESA IN CARICO DELLE CRONICITÀ
Il nuovo modello, unico in Italia, punta a migliorare la vita dei pazienti affetti da una o più malattie croniche. La nuova modalità di presa in carico delle cronicità è stata approvata con la delibera “Riordino della Rete di Offerta e modalità di presa in carico dei pazienti cronici e/o fragili”, il provvedimento attuativo lombardo del “Piano della cronicità” nazionale.
Con l’attuazione della delibera, la Lombardia ha quindi messo l'accento sul ruolo della presa in carico, con l'obiettivo di definire nello specifico il ruolo del Gestore, ovvero di chi sarà titolare della presa in carico dei pazienti cronici e garantirà il coordinamento e l'integrazione tra i differenti livelli di cura ed i vari attori, come ha spiegato Giulio Gallera. I gestori potranno essere le strutture sanitare e sociosanitarie accreditate e a contratto con il Ssl (Sistema sanitario lombardo) e le cooperative di medici di Medicina generale. Il ruolo del singolo Medico di Medicina Generale sarà quindi quello di co-gestore di una struttura accreditata e a contratto.
IL GESTORE SOTTOSCRIVERÀ IL PATTO DI CURA CON IL PAZIENTE
Con il nuovo modello, sarà il cittadino stesso a scegliere la struttura (pubblica o privata) a cui delegare la gestine della malattia, inviduandola da una lista fornita dalle Ats (ex Asl). La struttura, identificata come "Gestore", procederà all’arruolamento del paziente tramite la sottoscrizione del patto di cura e la stesura del PAI (piano assistenziale individuale).
Nel PAI verranno elencate tutte le prestazioni sanitarie a cui il paziente dovrà sottoporsi (analisi, visite specialistiche, ecc.) e che saranno erogate dal gestore stesso. Il PAI sarà sempre consultabile dal paziente, dal medico di medicina generale e dai singoli gestori, attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse).
La struttura sanitaria o sociosanitaria e le cooperative dei medici di medicina generale “non potranno superare la quota massima di 200.000 pazienti presi in carico contemporaneamente” e dovranno monitorare l'aderenza del paziente al percorso programmato. Il gestore potrà controllare che il malato cronico si sottoponga a tutte le prestazioni e cure redatte nel Piano grazie all’aiuto del Centro servizi.
IL CENTRO SERVIZI PER UN “RECLUTAMENTO ATTIVO DEL PAZIENTE”
Tra gli strumenti individuati dalla delibera per garantire “l’integrazione dei servizi e il coordinamento della presa in carico” è inserito anche il Centro Servizi. Una centrale operativa che dovrebbe assicurare il “raccordo funzionale e informativo con i vari livelli di cura” e un “reclutamento attivo del paziente”. L’attività di questi centri, cha hanno un ruolo importante anche nell’attuale modello di presa in carico dei pazienti è quella di seguire il paziente da remoto attraverso contatti regolari per garantire l’aderenza al Patto di cura. Il supporto del Centro Servizi al Gestore è “di tipo sia clinico che amministrativo, mediante il monitoraggio costante del processo e dei suoi esiti, a tutela dell’aderenza al PAI”.
L’ASSISTENZA GARANTITA DAL GESTORE
Per migliorare l’assistenza offerta al pazienta il Gestore dovrà garantire determinate funzioni, necessarie all’attuazione del Pai. Le attività necessarie sono divise in due macro ambiti: organizzativi e tecnologici.
A livello organizzativo la struttura deve garantire la presenza di figure professionali inquadrate come: infermieri, assistenti sociali e personale amministrativo. Dal lato tecnologico il paziente cronico deve essere facilitato all’accesso rapido a tutte le prestazioni programmate ed effettuate. Inoltre, la struttura deve condividere tutte le informazioni relative al percorso di cura tra i diversi attori della presa in carico come, erogatori, medici di medicina generale, specialisti, Rsa (residenze sanitarie assistenziali), centri diurni, ecc.
SISTEMI DI PRENOTAZIONE DELLE SINGOLE PRESTAZIONI
Il gestore potrà effettuare la prenotazione per la prestazione sanitaria attraverso diverse modalità:
- lo sportello CUP aziendale;
- ADT aziendale per la prenotazione di ricovero;
- contact Center Regionale, come già avveniva per i Creg, che segue il paziente da remoto attraverso contatti regolari per garantire l’aderenza al Patto di cura.
IL RUOLO DEL MEDICO
Il Medico di Medicina generale continuerà ad avere un ruolo fondamentale all'interno del modello. Per questo motivo sarà lui a scegliere come aderire al nuovo sistema. Potrà farlo in due diverse modalità:
- in qualità di gestore, organizzandosi in forme associative;
- sotto forma di co-gestore, collaborando con i soggetti gestori. In questo caso redige il Pai e sottoscrive insieme al gestore il Patto di cura.
Nel caso non intenda partecipare alla presa in carico potrà, in ogni caso, ricevere il Pai dal gestore scelto dal suo paziente, sul quale è chiamato a esprimere il proprio parere.