Tumore del seno, prevenzione e target therapy per sconfiggerlo
L'intervento di Massimiliano Remedi, responsabile della Uos di Chirurgia senologica dell'ospedale S. Eugenio di Roma
Il cancro della mammella è la neoplasia solida più frequente nel mondo sviluppato. Con oltre un milione di nuovi casi diagnosticati ogni anno, di cui più di 350.000 solo in Europa, rappresenta la principale causa di morte nel sesso femminile.
Tuttavia, per nessun altro tumore solido, abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione nella diagnosi e nella terapia, come nel tumore al seno.
La mortalità è diminuita di quasi il 30% negli ultimi 25 anni. Grazie alle nuove tecnologie ed ai farmaci sempre più efficaci oggi in Italia vivono circa 693.000 donne affette da tale patologia, con un aumento desl 19% rispetto al 2010. Circa due terzi possono essere considerate clinicamente guarite, avendo ricevuto una diagnosi da oltre un quinquennio. È migliorata anche la durata della sopravvivenza nelle pazienti con patologia in stadio avanzato.
Purtroppo, nonostante i passi in avanti e l’incremento della sopravvivenza, la mortalità è però ancora abbastanza elevata. Da qui la necessità di ottimizzare i trattamenti disponibili e individuare nuove soluzioni. Le terapie target hanno determinato benefici evidenti, in termini di riduzione della mortalità ma soprattutto di miglior qualità di vita. Le molecole a bersaglio, inoltre, possono essere impiegate in pazienti selezionate, con un utilizzo estremamente mirato e appropriato delle risorse.
Va quindi affinata la ricerca sui marcatori biologici così da trattare solo i casi predittivi di una migliore risposta. Il futuro sarà sempre più rivolto alla personalizzazione delle terapie per colpire la singola neoplasia della singola paziente.
È ormai improprio parlare di tumore del seno: si deve utilizzare il plurale, perché le differenze biologiche sono tali da configurare vere e proprie patologie diverse. Il carcinoma della mammella è fra quelli che più hanno beneficiato della target therapy.
L’approccio terapeutico multidisciplinare è stato riconosciuto come un vero e proprio fattore prognostico poiché è stato dimostrato che la gestione globale della malattia dalla prevenzione alla riabilitazione aumenta le possibilità di cura e migliora la qualità di vita.
Nel prossimo futuro le donne con questa malattia verranno curate in centri di alta specializzazione e da personale dedicato. Il setting assistenziale appropriato prevede un aumento delle terapie conservative e un utilizzo di terapie complementari adeguate. Rappresenta, quindi, un passo in avanti fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo di cura, e sarà implementato non tanto e non solo dalle leggi e dalle disposizioni, ma dalla richiesta e dalla consapevolezza delle donne.
La Asl Roma 2, con il suo team di specialisti senologi, ha strutturato dei percorsi di prevenzione e cura del tumore della mammella adeguandosi ai requisiti minimi dettati dal “rivoluzionario ed innovativo” nuovo Decreto regionale, e raggiungerà, nel 2016, oltre 250 nuovi casi, trattati chirurgicamente.
Per il quarto anno consecutivo la ex Asl Roma C, ora Roma 2, ed altre strutture regionali forniscono un consistente supporto, anche in termini di risorse umane, alla campagna di sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al seno “ Ottobre Rosa” , indetta dalla Regione Lazio, ampliando l’offerta anche alle donne “fuori fascia”.
L’obiettivo di questa campagna è dunque quello di avvicinare la popolazione al concetto fondamentale di prevenzione e coinvolgere anche quelle donne che non rientrano in età target compresa tra 50 e 69 anni. La Asl Roma 2 ha infatti aderito alla preziosa iniziativa estendendo il programma di screening anche alle donne tra 45-49 anni e 70-74 anni.
Si può accedere alle prenotazioni chiamando un numero dedicato 06 51008021/5421/ 8947 tutti i lunedi e giovedi ore 8,30-17,00 e venerdi ore 8,30-14 sabato per il solo mese di ottobre 8,30-13,30. Numero verde 800405051 dal lunedi al venerdi 8,00-18,00.