Fecondazione assistita eterologa: cos'è e chi può accedervi

Da quando è stata introdotta nel nostro Paese, la procedura di inseminazione artificiale ha dato nuove speranze alle coppie che non potevano avere figli. Ecco tutto quello che c'è da sapere

Prima di ottenere il via libera in Italia, la fecondazione assistita eterologa ha seguito un lungo e complesso iter. Vietata nella prima bozza della legge numero 40 del 2004 (la legge che regola le procedure della procreazione medicalmente assistita), tanto da spingere molte coppie a recarsi all’estero per coronare il loro desiderio di avere un figlio, è stata inserita nell’ultimo aggiornamento del 2015.

Nonostante la svolta epocale, spesso si fa ancora confusione riguardo la fecondazione assistita eterologa. In cosa consiste questa tecnica? Chi può accedere alla fecondazione assistita eterologa? Quali sono i requisiti dei donatori? Ci sono controindicazioni? È gratis?

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

 

FECONDAZIONE ASSISTITA ETEROLOGA: COS’È

La fecondazione assistita eterologa è una delle diverse forme di procreazione medicalmente assistita. Si ricorre a questa tecnica di laboratorio quando uno dei due genitori è sterile e, per arrivare a una gravidanza, occorre usare un gamete, un ovulo o uno spermatozoo, di una terza persona, cioè il donatore. Una volta fecondato, l’ovulo diventa pre-embrione e viene posto nell’utero, precedentemente preparato, per continuare lo sviluppo.

 

COME SI ACCEDE

Il primo passo, come sottolineato dalla F.E.I (associazione Fecondazione Eterologa Italia), è quello di rivolgersi a un centro specializzato per farsi inserire nella lista d’attesa. I medici, una volta visionata la storia clinica dei due partner, effettuano una serie di esami per verificare l’infertilità assoluta di almeno uno dei partner.

 

FECONDAZIONE ASSISTITA ETEROLOGA: I REQUISITI PER DIVENTARE DONATORI

Per la fecondazione assistita eterologa i richiedenti devono essere maggiorenni, sposati o conviventi. Si può accedere ai gameti esterni tramite banche del seme per quelli maschili e, per quelli femminili, a ovociti congelati nei centri stessi oppure donati da donne a loro volta sottoposte alla fecondazione assistita. I donatori maschi devono avere un’età compresa tra i 18 e i 45 anni, le donne invece tra i 18 e i 35.

Le linee guida distribuite dal Ministero della Salute per la fecondazione assistita eterologa raccomandano che le caratteristiche fenotipiche del donatore (ad esempio il colore della pelle) siano compatibili con quelle dei familiari. Questo non significa che si può scegliere il colore degli occhi o dei capelli del nascituro a proprio piacimento: si tratta di una forma di tutela dell’equilibrio psico-emotivo del bambino. Il donatore resta anonimo, ma, come stabilito dalla legge 40,  il bambino nato da fecondazione eterologa potrà chiedere di conoscerne l’identità una volta compiuti i 25 anni d’età. A quel punto, il donatore sarà libero di accettare o meno la sua richiesta.