Come si cura la psoriasi
Creme lenitive, fototerapia, farmaci assunti per via orale o iniezione: ecco le terapie per il trattamento della malattia infiammatoria della pelle
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che, una volta comparsa, non può essere eliminata completamente. In compenso, attraverso uno stile di vita sano, una diagnosi precoce e una terapia tempestiva se ne possono notevolmente ridurre gli effetti.
I trattamenti di cura per la psoriasi variano a seconda del paziente, infatti, una terapia efficace per un soggetto può rivelarsi insoddisfacente per un altro. Non solo: la cura dipende anche dalla gravità del disturbo, dall’estensione delle zone colpite e dal tipo di psoriasi ( genetica o dovuta ad altre cause). Ecco, a seconda delle situazioni, i trattamenti utilizzati per la cura della psoriasi consigliati dall’ Associazione per la difesa degli psoriasici (Adipso).
CURARE LA PSORIASI: SERVE UNO STILE DI VITA SANO
Prima di tutto è importante tenere uno stile di vita e una dieta sana. I pazienti affetti da psoriasi sono, infatti, quelli più a rischio di malattie metaboliche quali il diabete, l’ipertensione e l’aterosclerosi. Anche il fumo andrebbe eliminato perché aumenta lo stress ossidativo e peggiora situazioni di salute già compromesse.
Per quanto riguarda l’alimentazione, gli esperti consigliano una dieta ricca di antiossidanti e vitamine, utili per la naturale rigenerazione della pelle.
CREME E UNGUENTI PER I CASI LIEVI
Trattandosi di una malattia infiammatoria cronica che colpisce in prima istanza la pelle, le forme più lievi di psoriasi possono essere trattate attraverso farmaci di uso topico. Le creme a base di cortisone applicate direttamente sulla zona interessata dall’irritazione possono aiutare ad alleviare prurito e dolore. Oltre agli unguenti a base di corticosteroidi si possono utilizzare anche retinoidi, sostanze derivate dalla vitamina A. La loro azione non è rapida come quella dei primi, ma in compenso hanno minori effetti collaterali.
Altre tipologie di farmaci da stendere sulle zone interessate sono quelli a base di vitamina D3, utilizzati soprattutto per tenere sotto controllo la produzione delle cellule della pelle e possono quindi far regredire i sintomi.
Attualmente esistono formulazioni di questi principi attivi in gel molto facili da applicare che, soprattutto, funzionano in mono-somministrazione rendendo la vita del paziente molto più semplice, in quanto può medicarsi una volta al giorno, meglio se la sera.
LA FOTOTERAPIA PER LA CURA IMMEDIATA DELLA PSORIASI
Un’alternativa alle terapie topiche può essere la fototerapia. Si tratta di un trattamento realizzato grazie a lampade UVB, durante il quale il paziente viene esposto a raggi ultravioletti che simulano l’azione del sole. I raggi UV, infatti, distruggono i linfociti T della pelle, in questo modo l’infiammazione regredisce e viene rallentata la sovrapproduzione di cellule che provoca la comparsa di squame sulla pelle.
La cura della psoriasi attraverso fototerapia consente tempi di guarigione piuttosto rapidi a patto che venga eseguita in centri specialistici e sotto la supervisione di un medico, generalmente un dermatologo. Sono necessarie almeno due o tre sedute a settimana, di pochi minuti ciascuna. Mediamente già dopo dieci sedute è possibile osservare i primi miglioramenti in oltre l’80% dei casi.
LA TERAPIA SISTEMICA PER I CASI PIÙ GRAVI
Negli stadi più avanzati della malattia, la migliore opzione di cura consiste nell’assunzione, per via orale o tramite iniezione, di farmaci sistemici quali ciclosporina, metotrexate e acitretina. Per quanto riguarda i primi due si tratta di immunosoppressori molto potenti i cui risultati possono verificarsi già nella prima settimana di somministrazione. Bisogna fare attenzione però alle dosi e a non prolungare la terapia per troppo tempo. Questo tipo di farmaci, infatti, può avere effetti collaterali importanti: infezioni, tumori, anomalie del sangue o malformazioni fetali.
L’acitretina, invece, è un retinoide simile, chimicamente parlando, alla vitamina A. L'effetto terapeutico si manifesta dopo 14-28 giorni dall'inizio della terapia e anche in questo è consigliabile non utilizzarlo in gravidanza.