Analisi del sangue, guida alla lettura

Globuli rossi, piastrine, sideremia e ves, ecco i suggerimenti per capire meglio i risultati dell'esame prima del responso di uno specialista

Per la precisione della diagnosi, i risultati delle analisi del sangue devono essere letti e interpretati dal medico di famiglia o comunque da uno specialista. Nonostante questo, però, possiamo provare a capirci qualcosa anche autonomamente per arrivare preparati all’incontro con l’esperto.

Il problema che i pazienti incontrano non è solo la lettura dei termini tecnici di cui spesso si ignora il significato, ma anche l’interpretazione dei valori emersi. Quello delle analisi del sangue può infatti sembrare a prima vista un foglio incomprensibile, fatto di sigle e numeri che generano confusione.

Ecco perché l’Avis, l’Associazione volontari italiani sangue, ha messo a punto la spiegazione dei valori più ricorrenti per rendere il referto delle analisi del sangue consultabile da chiunque.

 

GLOBULI ROSSI, TRASPORTATORI DI OSSIGENO

Il primo valore da considerare nella lettura delle analisi del sangue è quello dei globuli rossi, indicati con la sigla RBC. Anche detti eritrociti o emazie, sono cellule prive di nucleo, a forma di disco appiattito, deputate al trasporto di ossigeno, dai polmoni ai vari organi e tessuti dell’organismo e l’anidride carbonica nel percorso inverso (organi-polmoni).

La percentuale normale negli uomini varia da un minimo di 4,5 a un massimo di 6 milioni per mm³, nelle donne, invece, da 4 a 5 milioni per mm³. Quantità più basse comportano, prima di tutto, l’insorgenza di anemie e problemi circolatori.

 

GLOBULI BIANCHI, LA DIFESA DEL NOSTRO ORGANISMO

Anche chiamati leucociti, i globuli bianchi (WBC) hanno il compito di difendere il nostro corpo dagli attacchi esterni di batteri e virus. I valori nella norma per gli uomini oscillano tra i 5 mila e gli 8 mila per mm³, mentre nelle donne da 4 mila a 7 mila. I globuli bianchi possono aumentare per la somministrazione di alcune sostanze come l’arginina o per variazioni ormonali di particolari periodi come la gravidanza. Una loro diminuzione, invece, è collegabile ad una riduzione delle difese immunitarie.

 

LA SIDEREMIA NELLE ANALISI DEL SANGUE

Il parametro che, dal prelievo, ci da informazioni riguardo la concentrazione di ferro nel sangue è la sideremia. In questo caso, affinché i valori possano essere considerati nella norma, devono essere da 60 a 160 mcg/dl per l’uomo e da 20 a 140 mcg/dl per la donna. Valori bassi di sideremia fanno riferimento alla poca introduzione di ferro nell’organismo e possono comportare la presenza di anemia. Al contrario, valori alti rappresentano un’eccessiva introduzione di ferro che può provocare alterazioni ai tessuti, in particolare di fegato e cuore.

 

COLESTEROLO SOTTO CONTROLLO

Con la voce colesterolo (HDH) sul referto delle analisi si indica la percentuale di grassi presente nel sangue. Nel nostro organismo è già presente una certa quantità di colesterolo che, se nella norma, è utile per molte funzioni del nostro organismo, come la sintesi di componenti essenziali durante la digestione. L’HDH, in ogni caso, deve mantenersi in un range di 120 – 220 mg/100 ml. Il rischio di un valore troppo alto ha a che fare con problemi di tipo cardiovascolare. In questo caso è necessaria una terapia specifica, predisposta da uno specialista.

 

GLICEMIA, GLI ZUCCHERI NEL SANGUE

All’opposto del colesterolo, la glicemia misura la quantità di zuccheri nel sangue. Il glucosio è fonte di energia per le nostre cellule ma, se presente in eccesso, comporta l’insorgenza di patologie anche gravi come il diabete. I valori normali devono aggirarsi nel range che va da 65 a 110 mg/dl. Al di sopra di tale valore di glicemia è necessario effettuare ulteriori accertamenti.

 

LA VES E LA VELOCITÀ DEL SANGUE

Il valore della velocità di eritrosedimentazione, anche detta Ves, misura la “velocità” del sangue, cioè la velocità con cui i globuli rossi, isolati da un campione di sangue, reso non coagulabile, si sedimentano sul fondo della provetta in cui sono contenuti, nell’arco di un’ora. Questo valore è un indicatore importante che ci consente di scoprire se nel nostro organismo è in atto qualche tipo di infiammazione.

Valori normali devono essere contemplati: per le donne in 6-11mm, mentre per gli uomini i valori devono essere 3-10mm.