Sanità elettronica: in Europa sempre più diffusa ma non disciplinata

Secondo il rapporto Oms l'e-Health è a rischio di sfruttamenti commerciali e senza regolamentazione dei social media

L'Europa ha fatto passi da gigante sul fronte della sanità elettronica. Telemedicina, cartelle cliniche digitalizzate ed app sono ormai all'ordine del giorno in tutti i Paesi che puntano così a migliorare i servizi di salute pubblica.  Nonostante i progressi però "il settore rischia di perdere occasioni e generare inefficenze che possono mettere a repentaglio la vita delle persone e di aprire la eHealth allo sfruttamento commerciale senza che  le autorità pubbliche beneficino dei suoi vantaggi”. Lo rivela il rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) su "Dall'innovazione all'attuazione:e-Health nella regione europea".

Sanità elettronica: investimenti nel 93% dei Paesi europei

Secondo il report, il 93 % degli Stati membri ha investito denaro pubblico in programmi di sanità elettronica, ma si registrano ancora grandi lentezze sul fronte dell'utilizzo dell health analytics e dei big data, gli algoritmi capaci di trattare una grande quantità di informazioni: solo 6 Paesi hanno una strategia nazionale per regolarne il flusso in campo sanitario.

I social media sono invece utilizzati dall'81% degli Stati per promuovere iniziative di salute, ma solamente il 14% può vantare una politica nazionale che ne disciplini il settore. Sempre più diffuse anche le app per smartphone e tablet legate alle attività sanitarie, eppure ben il 73% degli Stati (33 Paesi) è privo di un organo responsabile del supervisione regolamentare del settore e della qualità, sicurezza ed affidabilità delle applicazioni sanitarie.

Il 38% dei Paesi europei non ha ancora sviluppato una strategia destinata alla telemedicina ed il 20% non ha adottato le normative che tutelino la riservatezza dei dati personali riportati nelle cartelle cliniche elettroniche. "In molti Paesi - commenta Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell'Oms per l'Europa - l'e-Health sta rivoluzionando la fornitura di assistenza e l'informazione sanitaria. Eppure, nonostante i molti esempi di successo è chiaro da questo rapporto che l'adozione non è uniforme in tutta la Regione. E' importante investire di più".

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