Virus Zika, Oms: niente vaccino prima di fine anno

In crescita le evidenze del legame tra infezione e difetti neurologici fetali, come la microcefalia: massima priorità alla profilassi

Corsa contro il tempo per trovare il vaccino capace di neutralizzare il virus Zika. Al momento però nessuno dei prodotti su cui stanno lavorando gli scienziati è pronto per la fase di sperimentazione sull'uomo. I primi test clinici sulla possibile profilassi potrebbero iniziare solo alla fine dell'anno. Lo ha comunicato l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) al termine di un meeting di tre giorni sulla situazione della ricerca e sviluppo contro l'epidemia, durante il quale è emerso che la priorità va data al vaccino perché sono forti ed in crescita le evidenze che si stanno accumulando sul legame fra Zika e i difetti neurologici osservati nei feti, come i casi di microcefalia.

Secondo l'agenzia per la salute, oggi nel mondo sono al lavoro 67 compagnie e istituti di ricerca: 31 su strumenti di diagnostica, 18 su vaccini, 8 su farmaci e 10 di controllo degli insetti vettore. "Gli esperti - si legge in una nota - sono d'accordo sul fatto che lo sviluppo di un vaccino sia la priorità principale per rispondere alle epidemie future.

La vaccinazione di donne in gravidanza e in età fertile è l'obiettivo principale e strategie pragmatiche sono necessarie per velocizzare lo sviluppo di prodotti sicuri". Al contrario, spiega l'Oms, visto che l'infezione dal virus Zika nella maggior parte dei casi provoca sintomi lievi, non è prioritario sviluppare una terapia. E' invece necessario lavorare molto è sul controllo degli insetti, dato il fallimento dei tentativi recenti di eliminare le zanzare.

VIRUS ZIKA, LE RICERCHE SULLA SCIMMIA INFETTA NEGLI USA

Intanto un gruppo di scienziati americani dell'università del Wisconsin ha dato il via ad un esperimento utile a far luce sul legame tra il virus Zika e la microcefalia fetale: tutto il mondo potrà seguire la gravidanza di una scimmia infettata con il virus, che verrà monitorata durante i mesi di gestazione postando sul web i risultati di ecografie ed esami del sangue.

L'animale, una femmina incinta di Macaco rhesus, è stato infettato con il virus Zika nei giorni scorsi. Buone notizie infine dalla Spagna: al momento sta bene e non presenta alcun sintomo legato all'infezione, secondo i medici, il primo bebè nato nel paese iberico da una donna contagiata dalla malattia che dilaga in Sud America.. Secondo 'El Mundo' il bimbo - nato prematuro negli ultimi giorni a Santiago di Compostela, in Galizia - rimane in ospedale ma per motivi "non legati al Zika". La madre era stata contagiata durante un viaggio in Venezuela. 

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