Record di enteriti: tra febbraio e marzo 1 milione di bambini colpiti

Record di enteriti: tra febbraio e marzo 1 milione di bambini colpiti

L'allarme degli esperti: in questo periodo si concentra il 30% dei casi. Ecco cosa fare in caso di contagio

Sarà un marzo all’insegna di mal di pancia, diarrea e vomito, specialmente per i più piccoli. Le segnalazioni si stanno già moltiplicando, soprattutto nei maggiori centri italiani come Milano, Roma e Genova.

“Febbraio e marzo sono i mesi in cui si concentra il 30% dei casi di enterite nei bambini: a fine marzo circa un milione di bimbi saranno stati colpiti in forma lieve o più pesante da questo disturbo”, ha detto all'AdnKronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani.

Le enteriti, in particolare, colpiscono i bambini dei 6 mesi ai 6 anni. Nella stragrande maggioranza dei casi, i fastidi durano intorno ai 5 giorni, mentre solo nel 7% superano i 14. I sintomi sono scariche ripetute, nausee e inappetenza anche se, sottolinea Farnetani, “la vera insidia è la disidratazione, insieme a una dieta troppo restrittiva che può privare il piccolo di importanti nutrienti”.

ENTERITE, COSA FARE IN CASO DI CONTAGIO

I consigli su cosa fare se un bambino viene colpito da enterite sono semplici. Se si hanno meno di 8 scariche al giorno per meno di 5 giorni, basta far bere il bambino poco e spesso, senza forzarlo a mangiare e offrendo piatti leggeri e a lui graditi. Se le scariche sono più numerose, è opportuno contattare il pediatra.

Ma cosa portare in tavola in queste situazioni? Via libera al riso, alla classica pasta in bianco, ma anche a pizza bianca, marmellata, miele. Vanno bene, spiega Farnetani, “perfino le patatine fritte nell’olio di oliva”.  L'importante, comunque, raccomandano gli esperti, è usare il buonsenso e non preoccuparsi troppo se per qualche giorno il bambino mangia meno.

CHE COS’È L’ENTERITE

L'enterite è l'infiammazione dell'intestino tenue. L'intensità della malattia varia da un fastidioso disturbo a una malattia fulminante: dipende dall'entità della perdita di elettroliti e fluidi con la diarrea e, quando presente, con il vomito, oltre che dall'età del paziente.

Generalmente, soprattutto nei mesi invernali, è causata da a rotavirus. Colpisce prevalentemente i bambini non allattati al seno e meno frequentemente gli adulti, poiché la memoria immunologica, che non è sufficiente a prevenire una reinfezione, riduce la gravità delle infezioni contratte negli anni successivi. La trasmissione dell'infezione avviene per via orofecale, ma è possibile la trasmissione anche per via respiratoria o per contatto.

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