Prozac contro la sindrome di Down: al via i test
Cominciano le sperimentazioni negli Stati Uniti e in Italia. Alla base uno studio del 2014 sul principio attivo del farmaco, la fluoxetina
Il Prozac, l’antidepressivo più famoso al mondo, potrebbe avere effetti benefici sulla sindrome di Down. I primi test in tal senso cominceranno all’Università del Texas a giorni. La strada verrà battuta anche nel nostro Paese.
Prozac, al via la sperimentazione negli Stati Uniti
Per lo studio texano verranno reclutate 21 donne incinte ai cui bimbi è stata diagnosticata la sindrome. A 14 di queste il farmaco verrà dato già nel corso della gestazione. L’obiettivo della ricerca, finanziata dal pilota americano Paul Watson, è verificare se il Prozac può evitare che i bimbi nascano con i sintomi o migliorare lo sviluppo cerebrale e ridurre gli effetti della malattia. Dopo la nascita, i bambini continueranno a prendere il farmaco fino ai 2 anni, costantemente monitorati.
Le sperimentazioni nel nostro Paese
L’idea che il Prozac possa avere un effetto positivo sulla sindrome di Down arriva da uno studio italiano sui topi da laboratorio pubblicato sulla rivista Brain nel 2014. Al centro dello studio c’è il principio attivo del farmaco, la fluoxetina, che, agendo sulla serotonina presente nel cervello, potrebbe dare benefici fin dalla gestazione.
Seguendo questa idea, sta per iniziare a Napoli un test su bambini tra 5 e 10 anni, che riceveranno la dose di Prozac permessa alla loro età. L’obiettivo è cercare di ottenere prime risposte a conferma della tesi.
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