IPF, via alla vendita del farmaco nelle farmacie territoriali
Dal 1° gennaio 2016 i pazienti del Lazio affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica non saranno più costretti a recarsi a Roma per avere il Pirfenidone
Buone notizie per i pazienti del Lazio affetti da Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF) in terapia con il farmaco Pirfenidone. Dal 1° gennaio 2016, i pazienti del Lazio affetti da questa malattia rara, non dovranno più recarsi nella Capitale per garantirsi la continuità terapeutica con il farmaco, reso disponibile anche nelle farmacie territoriali e non più esclusivamente in quelle ospedaliere.
La Regione Lazio ha infatti deliberato il passaggio (una prima volta assoluta in Italia) con una nota firmata dal neo Direttore Generale della Direzione Salute e Politiche Sociali del Lazio, Vincenzo Panella.
Il cambiamento è stato annunciato in un comunicato dall'Osservatorio nazionale malattie rare. La transizione vedrà due step, il primo dei quali vedrà le farmacie territoriali attivarsi per richiedere il farmaco. Per evitare che questa fase di assestamento duri troppo a lungo, creando attese, confusione e incertezze nei pazienti, potrebbe essere utile che la Regione chieda alle farmacie territoriali di attivarsi “burocraticamente” per le ordinazioni senza attendere l’arrivo dei primi pazienti con la prescrizione, dato che dal momento della prescrizione al momento della distribuzione il tempo medio, causa necessari passaggi burocratici, è di 7 giorni.
Ai pazienti che ne hanno possibilità si consiglia di andare presso la farmacia territoriale di riferimento e far presente la propria necessità.
FIBROSI POLMONARE IDIOPATICA (IPF): IL PIRFENIDONE
Fino al 31 dicembre scorso il Pirfenidone, unico farmaco per l’IPF ad essere oggi commercializzato in Italia, poteva essere ritirato solo presso le farmacie dei Centri Ospedalieri di Riferimento autorizzati dalla Regione: il San Camillo, il Policlinico Gemelli e il Policlinico di Tor Vergata.
Queste farmacie ospedaliere, tutte concentrate nella Capitale e aperte solo in determinate fasce orarie, rappresentavano un difficile traguardo da raggiungere per i pazienti che lavorano o per i molti che, proveniente da fuori città, dovevano farsi accompagnare a causa del precario stato di salute.
Ulteriore difficoltà è legata al fatto che molti pazienti fanno uso dell’ossigeno, un dettaglio importante soprattutto in considerazione della limitata capacità delle bombole portatili.
“I pazienti continueranno ad essere inseriti in terapia e monitorati dai propri Centri di Riferimento e il Pirfenidone continuerà ad essere prescritto dallo specialista preposto – ha spiegato Giovanni Puglisi, Primario di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e uno dei principali protagonisti della svolta – ma il farmaco potrà essere ritirato presso il servizio farmaceutico della ASL di appartenenza, quindi più vicino al domicilio del paziente, su precisa richiesta dello specialista. La procedura burocratica sarà più semplice e i pazienti non saranno costretti a venire a Roma una volta al mese”.
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