Influenza, casi in aumento ma vaccinazione ancora possibile

Abbiamo sentito Maria Corongiu, segretario della Fimmg del Lazio che ha confermato che è bene attuare tutte le misure preventive a disposizione

L’influenza stagionale sta avanzando rapidamente tra la popolazione e il numero di persone infette è previsto in ulteriore aumento. I cittadini, specialmente se appartenenti alla categorie a rischio sono ancora in tempo per vaccinarsi. La campagna di immunizzazione della Regione Lazio è stata infatti prorogata fino al 31 gennaio. Maria Corongiu, segretario della Fimmg (Federazione dei medici di famiglia del Lazio), ha confermato che ricevere la propria dose di siero è ancora utile, anche se l’epidemia stagionale è già iniziata.

Molti i casi rilevati dai medici di famiglia. I professionisti della Fimmg del Lazio svolgono, tra le altre cose, il ruolo di medici sentinella sul territorio per la rilevazione dei casi di influenza. “In questi giorni – ha spiegato Maria Corongiu – mi capita di continuo di visitare persone che lamentano i sintomi dell’influenza stagionale. Nella nostra Regione l’incidenza dell’infezione si aggira, in questo momento, intorno a 11 casi per 1000 assistiti, secondo le statistiche ufficiali. Secondo quanto ho potuto osservare sul campo, però, questi numeri sono destinati ad essere rivisti verso l’alto”.

La vaccinazione è ancora consigliata.L’influenza, come è noto, rappresenta un problema sotto diversi punti di vista. Gli anziani, o comunque le persone portatrici di patologie croniche, devono assolutamente evitare di contrarre l’influenza. Per loro rappresenterebbe un fattore di rischio in grado di metterne a rischio la vita. I giovani, dal canto loro, sono meno esposti a gravi complicanze ma, in caso di influenza, non possono lavorare e la loro assenza rappresenta un danno economico. “I nostri assistiti giovani – ha confermato Corongiu – stanno avendo bisogno molto di frequente di certificati di malattia per influenza. La vaccinazione, anche in pieno periodo epidemico, è comunque altamente consigliata. Le possibilità di prevenzione disponibili vanno sfruttate tutte”.

Quali le categorie a rischio. Alcune fasce della popolazione, come detto, sono più sensibili alle complicanze potenzialmente pericolose dell’influenza. Questa caratteristica deriva dalle loro condizioni di salute o dal ruolo sociale svolto.

Queste le categorie più a rischio:

  • Tutta la popolazione dai 65 anni in poi
  • La popolazione di età dai 6 mesi a 65 anni, se affetta da specifiche patologie croniche, tra cui quelle dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio, il diabete, l’insufficienza renale, i tumori e immunodepressione causata da Hiv
  • Bambini e adolescenti a rischio di sindrome di Reye
  • Donne che si trovano al secondo e terzo trimestre di gravidanza
  • Familiari a contatto con persone ad alto rischio
  • Medici e personale sanitario, personale che lavora a contatto con animali, personale delle forze dell’ordine, vigili del fuoco e della protezione civile e altri addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo.


@gianlucacasponi

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