Investimenti secondo logiche razionali. Durante la sua relazione D’Amato ha specificato che le risorse investite derivano in larga parte da trasferimenti statali e stanziamenti legati al riparto del Fondo sanitario nazionale. Il responsabile della Cabina di regia ha inoltre specificato che la Regione punta a uscire dal commissariamento entro la fine del 2015. Nel bilancio di previsione del prossimo anno sono stati inseriti 31,5 milioni di euro da destinare all’ammodernamento tecnologico (9,5 milioni) e contributi al fondo per l’edilizia sanitaria (22 milioni).
Le strutture siano pensate in funzione dei servizi da erogare.Il piano della Regione Lazio, quindi, prevede un programma di costruzione di nuovi presidi e di ammodernamento di quelli esistenti. Tra le altre cose, infatti, è stata anche annunciata l’installazione di macchine Pet (tomografia a emissione di positroni) all’interno di tutti i Dea (Dipartimento di emergenza e urgenza) di II livello. “Il riammodernamento delle strutture – ha spiegato Bartoletti a Bussola Sanità – è di sicuro una buona notizia. Ma non è la dotazione di locali e tecnologie a fare la qualità dell’assistenza, che è invece è garantita da una organizzazione accorta”.
“Proprio in questi giorni – ha aggiunto Bartoletti – stiamo valutando il nostro stesso lavoro che sta puntando a raggiungere la presa in carico integrale dei pazienti, attraverso le Ucp (Unità di cure primarie) e per mezzo degli ambulatori aperti anche durante il fine settimana. La valutazione di quanto stiamo facendo avrà bisogno anche di qualche mese. Alla fine di questo periodo avremo i dati e gli strumenti per portare in Regione le nostre proposte per una sanità territoriale che risponda sempre meglio alla domanda di salute dei cittadini”.
@gianlucacasponi
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